L’Italia continua a invecchiare rapidamente: negli ultimi 20 anni ha perso circa 3 milioni di giovani, e oggi la popolazione tra i 15 e i 35 anni rappresenta meno del 22% del totale. Questo fa dei giovani una categoria poco rappresentativa e quindi scarsamente rappresentata a livello politico, anche se negli ultimi anni si sta iniziando a dare loro maggiore attenzione nelle politiche pubbliche.
Il Calo Demografico
I giovani sono i principali protagonisti del calo demografico che interessa il nostro Paese. Negli ultimi 30 anni la popolazione giovanile è diminuita di oltre un terzo, con la riduzione più ampia nelle aree interne e nelle zone rurali, e massima nel Mezzogiorno. La transizione verso l’età adulta è sempre più lenta, con un ritardo nel superamento delle soglie significative: uscita dal circuito formativo, ingresso nel mercato del lavoro, uscita dalla casa dei genitori, creazione di una nuova famiglia e nascita di un figlio.
Permanenza in Famiglia
Nel 2022, il 67,4% dei giovani tra i 18 e i 34 anni vive ancora con i genitori, un dato in aumento di 9 punti percentuali rispetto al 2010. Questo fenomeno è dovuto anche alla forte dipendenza economica dai genitori, che costituiscono una sorta di “agenzia di welfare” in mancanza di servizi adeguati. Tale legame intergenerazionale è così forte da scoraggiare e ritardare l’autonomia dei giovani e irrigidire le barriere sociali, esponendoli maggiormente a rischi quando il vincolo viene spezzato.
Matrimonio e Natalità
L’età media al primo matrimonio è aumentata, arrivando a 36,5 anni per gli uomini e 33,6 per le donne nel 2022, e quella per la prima procreazione è salita a 31,6 anni. Questi dati riflettono una posticipazione e riduzione della propensione alla vita di coppia e alla procreazione.
Istruzione e Mercato del Lavoro
Nonostante un leggero aumento della quota di giovani adulti con un titolo di studio terziario, l’Italia è ancora lontana dagli obiettivi europei. Il tasso di disoccupazione tra i 15 e i 29 anni è migliorato, ma resta comunque più alto della media UE. Nel 2022, il tasso di abbandono scolastico è diminuito, ma rimane tra i più alti in Europa, con forti divari territoriali e una maggiore frequenza tra i ragazzi rispetto alle ragazze.
NEET (Not in Education, Employment or Training)
La percentuale di NEET è calata, ma rimane alta, soprattutto nel Mezzogiorno e tra gli stranieri. Questo gruppo è più vulnerabile alla povertà e alle difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro.
Salute e Stili di Vita
I giovani riportano livelli di soddisfazione per la propria vita generalmente elevati, ma negli ultimi anni si è osservato un peggioramento della salute mentale, specialmente tra le ragazze. Il consumo di alcol e l’abitudine al fumo sono diminuiti, ma sono emerse nuove modalità di consumo come la sigaretta elettronica e il tabacco riscaldato non bruciato.
Partecipazione Sociale e Politica
I giovani partecipano meno alla vita politica rispetto al passato e tendono a esprimere le loro opinioni principalmente online. Anche il volontariato, un tempo più diffuso tra i giovani, ha subito un calo.
Conclusioni
Nonostante le difficoltà e le sfide che devono affrontare, i giovani italiani esprimono ancora elevati livelli di soddisfazione per la loro vita. Tuttavia, è fondamentale che le politiche pubbliche si concentrino maggiormente su questa fascia di popolazione, per garantire loro un futuro migliore e più stabile, in grado di affrontare le sfide demografiche, sociali, politiche e ambientali dei prossimi decenni.